La parola della settimana: Oro
Oro: etimologia: dal latino aurum che, a sua volta, pare contenere la radice indo-europea -us (allungata in Aus) per indicare l’azione di ardere, splendere. Tant’è che nel sanscrito (lingua indiana attestata dal X secolo) è presente il termine ushas che significa splendente.
Il metallo lucente, che noi chiamiamo oro, è tra i più pregiati, almeno nella cultura occidentale, tanto da renderlo prezioso e costoso.
Di come i navigatori spagnoli diedero i loro cappelli agli Arè Arè per avere in cambio pirite, credendo fosse oro
Nel 1568 alcune navi spagnole approdarono da qualche parte nella Melanesia ed entrarono in contatto con gli abitanti locali, che si facevano chiamare Arè Arè. Tra gli indigeni vi erano coloro che al collo portavano bastoni con incastonate pietre dorate.
Gli spagnoli, le cui spedizioni erano finalizzate principalmente alla raccolta di ricchezze, ne furono estasiati e vollero subito possedere un così grande bottino. Gli isolani si dissero ben felici di consegnare le pietre ai marinai se, in cambio, avessero avuto i loro cappelli. I naviganti europei, schernendo in cuor loro gli Arè Arè per l’ingenuità dimostrata, accettarono di ottimo grado il negozio.
Fu così che gli uni entrarono in possesso delle pietre che ritenevano essere d’oro (tanto che battezzarono quelle terre come Isole di Re Salomone) e gli altri i cappelli tanto agognati. A ben vedere i soli a peccare di ingenuità furono gli avidi spagnoli, perché in realtà le pietre si dimostrarono non essere d’oro ma di pirite. Dal canto loro gli Arè Arè erano riusciti ad ottenere un cospicuo tesoro, essendo i cappelli simbolo di potere utilizzato solo dai capi tribù.
Entrambe le culture, che per la prima volta si incontravano, furono accumunate dalla brama di ricchezza e i loro desideri vennero esauditi.
Di come l’oro aiuti a svelare le verità nascoste e di altre sue proprietà benefiche
L’oro, come tutte le pietre, ha determinate proprietà benefiche. Prima di tutto è un conduttore quindi, messo accanto ad altri metalli o minerali, ne rende possibile o ne amplifica l’azione energetica (in particolare si abbina bene all’ametista, al cristallo di rocca e al quarzo).
Se l’argento è considerato il materiale della solidarietà e dell’equilibrio, l’oro, minerale preferito dagli alchimisti che volevano produrlo da altre sostanze tramite la pietra filosofale, aiuta a far emergere le verità che si celano nell’anima e allontana la depressione. Inoltre indossare questo pregiato metallo giallo aumenta l’autostima, il coraggio e la forza di volontà.
Le proprietà benefiche e l’energia vitale dell’oro non sono reputate vere soltanto nella nostra cultura, basti pensare che nel Buddhismo il minerale in questione, simbolo di prosperità, è uno dei sette tesori e viene equiparato alla fede.